C’è chi gioca per vincere. E c’è chi gioca per raccontare, senza dire una parola, cosa succede quando l’impegno incontra la passione. Sabato scorso, a Trevi, al Torneo dell’Amicizia, il nostro Team di Bocce, nato dalla collaborazione tra la Cooperativa Il Cerchio e l’Associazione Peter Pan, ha fatto molto più che partecipare: ha lasciato il segno.
Ilenia, Bruno, Luca e Demis hanno portato in alto il nome della nostra città con grinta, eleganza e quel pizzico di leggerezza che solo chi ama davvero ciò che fa sa mantenere anche in gara. Hanno stretto mani, regalato sorrisi, fatto vedere a tutti – davvero a tutti – i passi da gigante compiuti durante gli allenamenti.
Non c’erano tribune affollate, né telecamere puntate. Ma c’era l’energia vera delle occasioni importanti.
Perché il Torneo dell’Amicizia non è solo un momento sportivo: è un crocevia di sguardi, di incontri, di rispetto reciproco. È un luogo dove lo sport torna alla sua forma più bella: quella dell’inclusione.

I nostri atleti si sono messi in gioco con una naturalezza che commuove e con una determinazione che insegna. Sì, si sono divertiti. Ma sarebbe riduttivo dirlo così. Hanno vissuto un’esperienza che li ha arricchiti, che ha creato nuovi legami e rafforzato quelli già esistenti.
E tutto questo in vista di un traguardo ancora più ambizioso: i Play The Games Special Olympics di Colleferro, in programma il prossimo mese. Dove si farà sul serio. E siamo certi che porteranno con sé lo stesso spirito che li ha accompagnati a Trevi: quello che unisce, che valorizza, che trasforma lo sport in una forma di narrazione umana potentissima.
E se oggi possiamo raccontare tutto questo, è grazie anche al lavoro costante, paziente, appassionato di chi, ogni giorno, crede nelle possibilità e non nei limiti.